Bologna-Juventus, stadio pieno

Che una sola partita, pur contro la Juventus campione d’Italia, possa cambiare da sola sorti e valutazione d’un campionato intero è una pia illusione, cui nemmeno Donadoni ha deciso di votarsi: “I giudizi della critica ormai sono stati dati – ammette il tecnico alla vigilia di una gara da tutto esaurito sugli spalti -, e non sarà certo questo risultato, da solo, a cambiare il quadro generale. Tutti volete sapere se sono soddisfatto di quest’anno. Io vi rispondo che lavorerò duro per migliorarci, per smussare certi angoli e crescere ancora. Lo devo a una piazza che mi ha dimostrato un affetto impagabile”.

Così incline a manifestare sentimenti, Donadoni non lo è mai stato. Non a Bologna, perlomeno. Dove sabato, alle 18, si chiude il suo secondo anno da allenatore rossoblù, 28 sconfitte su 65 partite, un quattordicesimo posto e un (probabile) quindicesimo. Si può fare meglio? “Sì – ammette di nuovo lui – e ne intravedo pure i margini. Non ho ancora parlato con Saputo (arrivato in Italia giovedì sera, ndr) ma lo farò presto. Ceneremo insieme domenica e ci scambieremo le nostre idee. Tutti siamo d’accordo nel voler migliorare la squadra e nel voler alzare l’asticella”. Vincere con la Juventus è il solo modo per superare i 42 punti in classifica dello scorso anno.

“Nessuna squadra è imbattibile – spiega il tecnico – ma loro non verranno qui per fare una scampagnata. Con una finale di Champions alle porte vorranno allenarsi in maniera probante. Non è facile rimanere fermi due settimane. Le motivazioni devono sempre essere tenute alte. E vale lo stesso per noi. Abbiamo una sfida contro i possibili campioni d’Europa. Queste sono le gare che vorrei giocare io, altroché”. La giocheranno invece Verdi (di nuovo convocato in azzurro), Destro, Krejci e forse

Petkovic, se Donadoni deciderà di schierarlo trequartista dal primo minuto dietro la punta, nel 4-2-3-1. Oppure resta valida l’ipotesi di tornare al 4-3-3 puro, rinforzando la mediana. In difesa sono fermi Maietta e Helander (febbre). Poco probabili i debutti premio per qualche primavera o per i giovanissimi: “Gioca chi merita” ha sintetizzato Donadoni. Del resto, anche la Juventus schiererà i suoi attaccanti titolari, come se in palio ci fosse ancora la scudetto.

X