Ciao ciao Palermo, il Bologna ritrova la vittoria

Non senza soffrire, perché a un po’ di autolesionismo non si rinuncia mai, ma dopo due mesi e otto partite il Bologna torna alla vittoria. Battuto 3-1 in rimonta il Palermo, si segna un solco già importante dal terzetto di coda, anche se le ambizioni rossoblù sono più alte dell’accontentarsi di non doversi sentire il fiato sul collo. Due mesi di digiuni e gol col contagocce, oggi col rientro di Destro ne sono arrivati tre, il primo da centravanti vero della sua stella, una di quelle reti che è proprio a lui che chiedi. Poi arriva il momento dei centrocampisti, con Viviani finalmente protagonista.

La vittoria è la novità di giornata, poi ci sono alcune ricorrenze che tornano. Krejci, oggi proposto a destra, è bello da vedere, ma non riesce proprio a fare pace con la zona gol: è lì dove serve ogni volta, ma poi qualcosa non funziona. Il gol divorato solo davanti a Posavec al 6’ ne è un esempio, tantopiù che stavolta la palla l’ha sul mancino, il piede favorito. Certo, se si parla di recidiva, quella del ceco nulla è rispetto a quella di Gastaldello. Dopo l’espulsione con la Fiorentina era oggi al rientro, ma è lui a regalare il vantaggio improvviso del Palermo: palla persa davanti all’area sulla pressione di Henrique, che poi lascia a Nestorovksi l’onore di appoggiarla facile in rete. Il capitano va a protestare, ma l’errore, ancora una volta, è tutto suo.

Il gol subìto incupisce il Bologna, che nello spirito suicida che contraddistingue il suo pomeriggio prima rischia di regalare un rigore con la spallata di Maietta a Sallai, poi anche Da Costa dà i brividi con una brutta respinta. È da questo nulla che arriva il gol di Destro, una spizzicata di testa su cross di Viviani che sorprende un Posavec in ritardo sul tuffo e scaccia i fantasmi.

Se in fase di costruzione le cose migliorano, resta l’impressione di una difesa sempre in imbarazzo quando messa sotto pressione, nonostante Diamanti immalinconito in fascia sia lontano da dove può fare male. E se c’era il dubbio su come sarebbe stato accolto Alino, viene fugato al primo pallone toccato dall’ex rossoblù, subissato di fischi. Il tradimento dell’anno della retrocessione non è stato perdonato, a prescindere da quanta responsabilità di quella partenza verso la Cina si voglia attribuire a lui o all’allora presidente Guaraldi.

Bene oggi Masina, che dopo un periodo d’appannamento si scrolla di dosso la timidezza e torna a presidiare la sua fascia con buona continuità in entrambe le fasi. Una buona notizia per i rossoblù, che da inizio stagione faticano nel trovare un apporto continuo dei loro terzini.

La rimonta del Bologna si completa alla metà esatta di un secondo tempo fiacco, fino al gol di Dzemaili che spezza gli equilibri. Arriva anche questo in modo un po’ fortunoso, con un rimpallo a limite area che finisce sui piedi dello svizzero, lesto a lasciar partire il sinistro vincente all’angolino. A chiuderla è poco dopo la punizione di Viviani, con il disastro collettivo rosanero della barriera che si spalanca e di Posavec che sbaglia completamente il piazzamento.

Un sospiro di sollievo per Saputo, che oggi può festeggiare coi suoi tifosi. Da qui si riparte, il mese della verità per i rossoblù inizia in discesa.

X