Giorno della Memoria, Curia assente. Il rabbino si arrabbia, poi fa pace col vescovo

“Sono deluso perché non ho visto un solo rappresentante della Chiesa bolognese. Chi sente queste cose non ha bisogno di inviti per partecipare”. Così il rabbino Alberto Sermoneta stamattina a Bologna, dopo la cerimonia in sinagoga per celebrare il Giorno della Memoria. “Non vedere gente con cui lavoriamo tutti i giorni non mi fa piacere” ha aggiunto Sermoneta, riferendosi all’assenza del vescovo Matteo Zuppi o di un suo rappresentante. “L’arcivescovo avrebbe dovuto essere presente oggi pomeriggio all’inaugurazione del Memoriale della Shoah ma con un messaggio all’ultimo minuto mi ha risposto che non può venire. Credevo di avere un amico con cui confrontarmi invece siamo di fronte a un assente importante. Noi siamo sempre pronti a tendere la mano ma dovrebbe essere spontaneo e naturale venire qui stamattina. Avete visto una sinagoga piena di persone”.

Polemica rientrata nel pomeriggio. Nel pomeriggio, però, è pace fatta. “Mi ha chiamato da Roma, dove è impegnato con la Cei, e ci siamo chiariti” ha detto Sermoneta alla Dire, riferendosi a Zuppi, “accusato” di non essere in sinagoga. “Oggettivamente – ha però aggiunto il rabbino – non c’era nessuno questa mattina in sinagoga, è un fatto. E mi ha dato fastidio. Ma da qui a fare una dichiarazione di guerra alla Chiesa… io non attacco, anzi: mi sono sempre difeso”. Il rabbino prova dunque a spegnere la polemica. “Zuppi mi ha contattato e ci siamo chiariti – ribadisce – ha dimostrato tutta la sua buona volontà, di cui ero sicuro”.

Il rabbino nel suo discorso ufficiale aveva citato la visita del presidente iraniano Rouhani ieri, e ha commentato: “Il Papa prima è andato in sinagoga, poi ha ricevutochi dice che tra 25 anni Israele non esisterà più. Bisognerebbe essere più onesti e leali” ha concluso Sermoneta, che stasera alle 17.30 sarà all’inaugurazione del nuovo memoriale della Shoah a Bologna tra via Carracci e il ponte di via Matteotti, vicino alla stazione.

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