Il Bologna trema ma vola in finale: ora c’è il Pescara

I Lupi mordono, fanno male al Bologna e vincono con merito al Dall’Ara, ma alla fine sono i rossoblù ad andare avanti e proseguire il cammino verso la Serie A. Una partita da infarto, che gli irpini tengono in piedi fino a quando l’ultima speranza s’infrange sulla traversa colpita da Castaldo al 93’. Il Bologna rischia di buttare via la A ma porta a casa la pelle. Adesso la promozione passa da Pescara: gli abruzzesi hanno pareggiato 2-2 a Vicenza e, forti della vittoria dell’1-0 all’andata, sfidano gli uomini di Delio Rossi. Venerdì primo match lontano dal Dall’Ara, martedì prossimo il ritorno decisivo in casa.

È una partita per cuori forti, che il Bologna deve subito rincorrere dopo il gol al 7’ di Trotta, al primo affondo che vede Zito scappare sulla sinistra e mettere dentro per l’attaccante che anticipa Ferrari e devia in rete. Inizio shock che fotografa la costante spina nel fianco per i rossoblù, la fascia difensiva destra, dove Mbaye non ne vede una e Casarini non copre. Zito, che agisce più da mezzala che da esterno, fa quel che vuole, e va bene che già in campionato s’è dimostrato giocatore di qualità, ma è pur sempre Zito con la t e non con la c. Anche il secondo gol di Trotta nasce da lì, pure se poi la realizzazione è una vera magia in girata.

Partita sin da subito strana, perché tra i due gol ospiti il Bologna meriterebbe applausi, perché non si scompone dopo l’avvio ad handicap. I rossoblù pareggiano in fretta, col diagonale in scivolata di Acquafresca che sfrutta il filtrante di Krstitc prendendo in controtempo sia Bittante che Frattali. E poi iniziano a collezionare più palle gol in un tempo che negli ultimi due mesi di gare casalinghe. Certo, s’obietterà, bisognerebbe anche metterle dentro. Al 26’ diagonale di Sansone parato, al 27’ Laribi davanti a Frattali non riesce nel pallonetto, al 31’ il portiere irpino toglie dal sette l’incornata ravvicinata di Acquafresca dopo bello spunto di Masina.

Il 2-2 è un mezzo regalo di Frattali che esce male dall’area e la rinvia sui piedi di Cacia, comunque abilissimo ad avventarsi sulla palla e colpire verso la porta lasciata libera. Ne fece uno simile qui col Varese. Gol della liberazione per il Bologna e per l’attaccante, entrato a inizio ripresa per Acquafresca, che esulta in modo polemico come a dire “Parlate adesso”. Paura passata, ora si è di nuovo virtualmente avanti di due a 40’ dalla fine, e per l’Avellino dovrebbe essere una mazzata psicologica. E invece no, perché gli ospiti ci credono sino all’ultimo secondo. E fanno bene, perché all’85’ arriva l’improvviso 3-2 di Kone, che pesca il jolly al volo dal limite. Gol stupendo che non basta all’Avellino per passare il turno, anche se forse il centrocampista pensava di sì, a giudicare dall’esultanza. Ma crea dieci minuti di terrore puro: Comi già pochi secondi dopo sfiora il palo, poi il Dall’Ara rischia l’infarto quando al 93’ Ferrari non tiene Castaldo e la punta colpisce la traversa. Ultimo sussulto dei Lupi mai domi, che escono raccogliendo una vittoria inutile e gli applausi di tutto lo stadio. Per il Bologna l’avventura continua. Meritatamente o no, poco importa.

Bologna-Avellino 2-3
Bologna (4-3-1-2): Da Costa – Mbaye, Oikonomou, Ferrari, Masina – Casarini (34’st Buchel), Matuzalem, Laribi – Krsticic (7’st Maietta) – Acquafresca (1’st Cacia), Sansone. A disp: Coppola, Garics, Ceccarelli, Morleo, Improta, Mancosu. All: Rossi.
Avellino (3-5-2): Frattali – Bittante, Ely, Vergara – Regoli, Kone, Arini, Zito (20’st Castaldo), Visconti – Mokulu (12’st Comi), Trotta. A disp: Gomis, Fabbro, Almici, Sbaffo, Schiavon, Filkor, Angeli. All: Rastelli.
Arbitro: Mariani di Aprilia
Reti: 7’pt, 45’pt Trotta, 19’pt Acquafresca, 5’st Cacia, 40’st Kone
Note: ammoniti Laribi, Da Costa, Oikonomou, Castaldo, Buchel, Kone, Bittante, Arini, Masina. Spettatori 20.104.

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