Prodi: “La sinistra torni a dialogare oltre un tweet”. Trump? “Ha resuscitato la Ue”

Una fila di persone a dividere il centro di piazza Maggiore come il diametro di una circonferenza. In centinaia sono arrivati per ascoltare Romano Prodi parlare di Europa con il vicedirettore de l’Espresso, Marco Damilano. L’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, è stato accolto da un lungo applauso nella Sala del Podestà a Palazzo Re Enzo. Molti sono rimasti fuori senza riuscire a entrare. “Speriamo di continuare a parlare all’esterno”, promette Damilano. Anticipa parole di coesione, unità, storie su uno spettro di divisione che aleggia sull’Europa. A partire da chi l’Europa l’aveva immaginata unita, definita, forte, come lo scomparso Helmut Kohl.

Prodi ne ricorda il modo di pensare. “Lui girava, girava, girava, finché non afferrava al nucleo e nel discorso restava solo il sì, o il no. Era un uomo che aveva chiarissimo l’orizzonte”, comincia il professore. Lo conosceva bene, per lui aveva tenuto il discorso nel 2012 alla cerimonia per il 30esimo anniversario della prima nomina di Kohl a Cancelliere. “Se Helmut avesse pensato solo a domani e non alle generazioni future, non avremmo avuto la riunificazione tedesca, e non avremmo avuto l’euro. Mi conforta sentire Angela Merkel parlare sempre di più di unione politica. Sono convinto che solo la continuità fra la politica di Kohl e di Angela Merkel possa salvare la Germania e l’Europa, insieme”. Aveva detto in un discorso che già allora faceva intravedere un orizzonte.

X