RepIdee, Bergonzoni: “Scuoterò il pubblico declamando dalla Torre degli Asinelli”

LA REPUBBLICA DELLE IDEE 2017

Alessandro Bergonzoni in 

“MUOVI, TOCCA A TE! DISCORSO DELLA TORRE AI PEDONI CHE ATTRAVERSANO I MONDI”

Sabato 17 Jun – 21:30 Torre degli Asinelli

Il flusso affabulatorio di Alessandro Bergonzoni non combatte il disordine in un corpo a corpo, ma lo attraversa, trasformandolo in una sinfonia di suoni e associazioni funamboliche. Bergonzoni, artista incontinente e folle — attore, pittore, sceneggiatore, poeta — oggi sarà in onda su Sky Arte con il film Urge (ore 21.15, regia di Riccardo Rodolfi) in una serata che proseguirà con un’intervista. Mentre sabato 17 giugno, sarà con un suo spettacolo alla Repubblica delle Idee, dove si esibirà dalla Torre degli Asinelli, come aveva fatto già Carmelo Bene nel 1981, un anno dopo la strage di Bologna. Cosa aspettarsi? Tutto. Una torre che parla e chiama altre torri, un sogno bulimico a occhi aperti che mescola Babele, i minareti e le Twin Towers. Il titolo è esortativo: Muovi, tocca a te! Discorso della torre ai pedoni che attraversano i mondi (dalle ore 21.30 alle 22).
Che tipo di spettacolo dobbiamo aspettarci?
«Rinnoverò il “voto di vastità” fatto in Urge. Non mi interessa il confine, ma il non- fine. Il mio è un desiderio di andare oltre, di fare un salto in alto. La vastità per me è l’inaudito, l’incredibile, l’indicibile, l’impossibile. È un lavoro estremo, poetico. Racconto l’immaginazione, l’altrove: i ministeri e i misteri, i musei e le carceri, la legge e la bellezza».
Parlerà anche di Bologna?
«Non di “Bologna la dotta” ma di “Bologna la Dozza”, visto che qui c’è anche un carcere. Ma più che altro lascerò parlare la torre, quella di Babele e quella d’avorio, il minareto dei muezzin e anche Pio La Torre. La torre che è un faro e un punto di avvistamento… E si sa che uomo avvistato è mezzo salvato. Il resto non lo svelo, è una sorpresa».
Più che orientarsi, ci si perde…
«I bolognesi sono abituati a vedere i portici che chiudono, proteggono. Invece la torre è un monumento al cielo. Ma il cielo è per tutti lo stesso: quello di oggi è lo stesso cielo della strage del 1980, lo stesso di Dresda o della Siria. È anche lo stesso delle Torri Gemelle. Anche se Bologna non è l’America e le due torri più che gemelle sono sorelle… ».
La fermo. Il pubblico verrà coinvolto?
« Muovi, tocca a te!, dice il titolo. Nel senso che un bambino morto, lo tsunami, un femminicidio, ci riguardano, ci toccano. Chiedo al pubblico un passo non umano ma sovrumano. Alzati, gli dico. Solo così si può risolvere il disordine del mondo. Fai come la torre, guarda oltre i muri, oltre la case sicure e intatte della tua città. Guarda dove ci sono case che crollano, senti la terra tremarti sotto i piedi. Alza le antenne, impara a lavorare sopra i riflettori (e non sotto). Imparare a sentire. A sentire addosso tutto: il corpo, la bellezza, la guerra, l’abbandono…».
Carmelo Bene aveva letto Dante dalla Torre degli Asinelli nell’anniversario della strage di Bologna.
«Questa è l’unica mia preoccupazione, dopo di lui nessuno. Il mio spettacolo sarà per ricordare il 2 agosto. Ma sarà anche per Dresda e per la Siria e per le Torri… Il tempo è finito. Siamo qui e dappertutto. Sempre».
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