Ateneo Bologna, via libera del Comune al nuovo studentato in via Belmeloro

Via libera dal Comune al nuovo studentato che l’Alma Mater ha intenzione di realizzare in via Belmeloro. La giunta Merola ha dato questa mattina parere positivo al cambio di destinazione d’uso di tre edifici, in precedenza utilizzati come uffici, che ora potranno essere trasformati in una residenza universitaria da 56 posti. Lo rende noto il sindaco alla presentazione dell’indagine sulla condizione abitativa degli studenti universitari, alla presenza del rettore Francesco Ubertini.

La delibera, spiega Merola, dovrà ora passare in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Il nuovo studentato in via Belmeloro è uno dei progetti che l’ateneo sta portando avanti insieme alle residenze al Navile (dove all’inizio del prossimo anno sarà finalmente attivo il nuovo polo universitario), in Filippo Re e nel complesso dell’Osservanza a Imola, tutte opere in corso di progettazione.

A un passo dall’essere aperto è invece lo studentato in via San Petronio Vecchio, nell’ex struttura della Croce Rossa, per il quale “entro primavera è prevista la fine dei lavori”. Un progetto rallentato per via dei cantieri che ora dovrebbe arrivare a conclusione. Ai nastri di partenza invece il maxi-progetto di insediamento universitario previsto al Lazzaretto, in via Terracini, dove oltre allo studentato da 400 posti troveranno sede anche altre strutture di Ingegneria. “L’aggiudicazione provvisoria è già stata fatta- annuncia il rettore- a gennaio dovrebbero iniziare i lavori”.

La protesta degli esclusi dagli studentati Ergo

Intanto continua la mobilitazione degli universitari, in particolare del collettivo Link, per i circa 600 studenti esclusi dall’assegnazione di un alloggio pur avendone diritto. Una situazione che si è verificata in tutta Italia e che ieri è stata discussa dalla Consulta regionale per il diritto allo studio con l’assessore Patrizio Bianchi. Il nodo stava nel fatto che, oltre a non essere garantito a tutti gli aventi diritto un posto letto, gli esclusi avrebbero dovuto presentare entro il 15 novembre un’attestaizone di domicilio. Pena: la perdita anche della borsa da fuorisede. Cosa impossibile visto le difficoltà a trovare casa sul mercato privato.

L’amministrazione regionale si è impegnata pubblicamente ad erogare la borsa di studio da studente fuori sede (completa) anche agli studenti idonei non beneficiari che presenteranno un regolare contratto a 10 mesi entro il 31 gennaio, estendendo, di fatto, la finestra per l’autocertificazione di domicilio.
Non solo, per la prima volta sarà possibile presentare un contratto d’affitto anche inferiore ai 10 mesi, con l’erogazione di una borsa di studio corrispondente, facilitando la ricerca di un contratto da presentare. Ad annunciarlo è il coordinamento Link: “
È un passo importante, dopo settimane di mobilitazione finalmente arrivano le prime soluzioni concrete per gli studenti, ma si può e si deve fare di più: l’aumento vertiginoso di idonei non beneficiari in un solo anno riflette la realtà di un’università in forte crescita e di un mercato abitativo sempre più in crisi. I bandi devono essere ristrutturati, devono essere riviste le tempistiche di pubblicazione e di accesso, o la gestione del diritto allo studio sarà sempre più emergenziale”.

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