I rottamatori del centrodestra si danno appuntamento a Bologna

BOLOGNA – Interventi da tre minuti per tutti, postazioni per registrare i videomessaggi e tavoli di lavoro, su tutti quello dedicato alla costruzione delle primarie, con tanto di bozza di regolamento: prende forma così l’appuntamento a cui i “rottamatori” del centrodestra, capitanati da Galeazzo Bignami (Fi), consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, daranno vita sabato a Bologna.

“Noi non invitiamo nessuno”. L’appuntamento è per le 10,30 al Baraccano. Poi avanti per tutta la giornata, con una sola deadline: a mezzanotte l’Italia debutta ai mondiali in Brasile “e scatta il blackout”, mette le mani avanti Bignami, presentando l’evento oggi in conferenza stampa. Chi ci sarà? Hanno annunciato la propria presenza i parlamentari Elio Massimo Palmizio (coordinatore regionale di Fi) e Alberto Balboni (numero uno di Fratelli d’Italia in Emilia-Romagna). Altri nomi, per ora, non ne saltano fuori. Diversi dirigenti nazionali hanno telefonato per dire che “se invitati sarebbero venuti”, continua il consigliere regionale, “ma noi abbiamo scelto di non invitare nessuno”.

“A Roma preoccupati per nostra iniziativa”. Inutile sollecitare Bignami con il nome di Raffaele Fitto: “Non intendiamo – è la risposta – entrare nella bagarre accesa che c’è a Roma”, dove peraltro si registra una “certa preoccupazione” per l’appuntamento bolognese. L’obiettivo è creare un “network nazionale” che faccia circolare le idee che emergeranno da questo primo appuntamento, con l’intenzione di organizzare più avanti un evento “più grosso”, da realizzare “speriamo altrove in Italia”.

Arrivi da tutta Italia. Si attendono arrivi da Roma, dalla Lombardia, dal Veneto e dalla Puglia, ma rispetto ai numeri c’è una certa prudenza: la sala scelta, ad esempio, non conta più di 120 posti a sedere. All’iniziativa parteciperà Lorenzo Castellani, che ha lanciato la formula “Leopolda del centrodestra. Lo slogan è “ora o mai più”, prosegue il consigliere regionale, perchè “siamo arrivati ad una situazione tale per cui, se scendessimo ulteriormente nei consensi, si arriverebbe ad un punto di non ritorno”.

“Basta con questo sistema feudale”. Nel mirino dei “rottamatori” azzurri, dunque, c’è il “sistema pseudofeudale” che attualmente regge il movimento: “se vieni cooptato, ti viene attribuito un territorio – afferma Bignami – e non devi rispondere a nessuno di ciò che fai”, con conseguente “degrado continuo della vita interna del movimento”.E non solo: “Se un movimento perde 9,5 milioni di voti in cinque anni, è normale che qualcuno chieda conto alla classe dirigente di cosa ha combinato”.

“Primarie per tutti”. Una cosa è certa: l’obiettivo è arrivare a primarie per tutti, “dal caposcala del condominio al presidente del movimento”, afferma Bignami, passando per candidati sindaci ed aspiranti premier. Nessun tabu: “Intendo dire anche Silvio Berlusconi. Il partito non è di nessuno, è di chi si candida e tutti i giorni lavora sul territorio prendendo le batoste”, aggiunge l’azzurro.

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