La Virtus crolla, Casale vince e pareggia

Brett Blizzard dimostra di non essere ancora da pensione, come s’era sospettato dopo gara 1, Fabio Di Bella ha tuttora intatti cuore, testa e anche gambe che ne fecero un amato capitano bianconero e, dietro di loro, Casale si palesa, una volta di più, molto più squadra della Virtus, battendola di schianto. Resiste a tutto, prima di vincerla: ai resistibili cozzi della Vu, alla propria micragna offensiva (34% finale, non roba da sbancare arene altrui), alla perdita progressiva, per falli, dei suoi tre pivot, e pure al proprio braccino corto che le fa mancare i matchball che potrebbero chiudere prima quella che, per gli altri, si rivela solo un’agonia. La Virtus si salva al 40′ chissà come, s’illude poi che il supplementare torni a benedire le sue mani sante (+4 con due triple di Umeh e Spissu, sollievi troppo anticipati), si piega al proprio non gioco e al mistero doloroso, ma molto agonistico, che vede Casale prevalere a rimbalzo anche coi sette nani. Saranno dieci di più, alla fine, e soprattutto 21 cacciati in area nemica. Lì l’ha persa la Virtus, concedendo secondi, terzi, quarti tiri alla fine letali.

Il copione della seconda puntata ricalca quello della prima: subito una sagra del gol, anche da tre (21-6), poi la lenta risalita dei piemontesi, senza tanta mira, ma con belle idee difensive, soprattutto a zona, e tanta energia sotto i tabelloni. Accostata fino al +3, la Virtus sblocca un prolungato indugio con Spissu e Ndoja e il +9 di metà la rincuora anche oltre i meriti. Poi però la squadra s’inabissa, paga sul +11 un improvvido richiamo in panchina di Lawson, l’unico che le dà punti, schiatta nel punto a punto degli ultimi 15′. Non si salva nessuno. Il 9/17 di Lawson viene bilanciato dai disastri difensivi, il 4/9 di Umeh esce da troppe latitanze nel corso del match, il 4/11 di Spissu si imbeve di errori di lettura. Rosselli cade subito nella rete dei falli e brilla poco (0/3, 5 assist), Ndoja non trova spazi (2/8), tutti quelli che entrano dalla panca fanno cilecca. Gentile di più, 0/1 e 2 perse in 9′ di squadra nel marasma.

Pronti via e, di nuovo, parte solo la Vu. 12-0 dopo 3’30”, c’è difesa e c’è attacco e, subito, non c’è Casale. Il primo gol viene dopo 4’11” (Severini), ma serve a poco, contro una Segafredo rapace dietro e ispirata da Lawson davanti (10 punti in 5′, 17-4). Ramagli ruota dieci pezzi nel primo quarto, ripescando anche Penna. La Novipiù prova a limare un distacco di -15 con la zona (e qualche persa della Virtus, leggi Gentile, un paio): -10 al primo gong, con 5′ della Segafredo senza cesti su azione. Che diventano 8’30” con pessimi impacci offensivi e Casale salita a -4 (21-17, parziale 0-11). Lawson spezza il digiuno con una schiacciata dopo rimbalzo. Tre falli di Rosselli e -3 casalese, quando due triple di Spissu trovano il bandolo contro una zona che rallenta e cloroformizza l’attacco bianconero. Ramondino torna a uomo e in attacco sta a galla coi rimbalzi, un dominio imbarazzante (per gli altri). Però Casale molto tesse e poco segna, scivolando di nuovo al -9 di metà. Frutta il giusto il 22 a 17 a rimbalzo (con 10 offensivi), perchè è scadente il 10/32 al tiro (1/12 da tre). La Vu sei triple le ha messe. Giocar bene è un’altra cosa, ma s’è capito che, pure per chi non la conosceva e ridacchiava di beata ignoranza, Casale è un gruppo serio, da playoff, capace di non uscire mai dalle partite, anche più buie.

Ripresa. Casale arruola Blizzard, che propizia un -5, mentre Rosselli prova ad assaltare l’area, lucrando assist e liberi, nonchè il terzo fallo di Tolbert. Lo imita anche Umeh, Casale arretra la Maginot e questo le costa, assieme al quarto fallo di Martinoni, subito imitato da Tolbert. Tutta la batteria alta della Novipiù è su un orlo d’abisso, e anche Ramagli, sul +11, ritira dal fronte Lawson per un riposo. E lo paga caro: 48-45 al 30′, con una vampata da eterno ragazzo di Di Bella. Tutto da rifare.

Ultimo quarto. Severini, stupendo a surrogare i titolari, va con 5 punti filati, e sempre lo stesso pick’n’roll, al primo vantaggio ospite: 52-50 a 7′ e rotti. L’omone si elimina da solo, quarto e quinto fallo in un amen. Casale regge in testa, la Virtus si sfilaccia malamente. Sul +4 ospite a 4′, escono anche Tolbert e Martinoni, dopodichè tocca a Rosselli. La Virtus risale a -1 coi liberi, Casale spreca matchball comodi, continuando a prendere i rimbalzi anche coi piccoli. E’ a secco da 4′, ma la Vu fa peggio: un solo cesto in azione nell’ultimo quarto, facendo robe da incubo. Due liberi Blizzard a 36″: uno sì, uno no, +2. Lawson pareggia con un tap-in a 15″. Ultima palla ospite: Tomassini entra e sbaglia.

Overtime. Umeh spacca subito da tre, ma Blizzard e Di Bella ancora non s’arrendono, neppure alla tripla del +4 di Spissu. Di Bella sorpassa dalla riga, 68-67 a 2′. Umeh la tiene troppo e sbaglia le percussioni, Tomassini fa il +3 a 1′. Spizzichini pareggia dall’angolo, Blizzard va a +3 dal centro. Un libero di Lawson a 25″, i falli tattici su Tomassini non pagano. +5 Casale, 1-1 la serie.

Virtus-Casale 73-78 dts
Virtus: Spissu 13, Umeh 14, Rosselli 5, Ndoja 11, Lawson 26, Gentile, Spizzichini 4, Bruttini, Michelori, Penna.
Casale: Denegri, Tomassini 12, Natali 3, Martinoni 4, Tolbert 8, Blizzard 21, Severini 15, Di Bella 14, Bellan 1.
Note: liberi: V 24/32, Ca 23/44. Da due: V 11/30, Ca 23/44. Da tre: V 9/25, Ca 5/27. Rimbalzi: V 38, Ca 48.
Parziali: 5’ 14-4, 10’ 21-11, 15’ 23-19, 20’ 35-26, 25’ 44-35, 30’ 49-46, 35’ 54-54, 40’ 59-59, 45′ 73-78. Massimo vantaggio V: +15 (21-6) all’8′. Massimo svantaggio: -5 finale.

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