Lucio Dalla e Bologna per sempre inseparabili

BOLOGNA – Sarebbe mai possibile separare Lucio Dalla da Bologna? Sarebbe possibile immaginare la città senza l’immagine, la musica e le parole di Lucio? No, perché Bologna respira tra le note di Dalla, il ritmo del suo cuore è in sintonia con le canzoni di Lucio, e perché tutta la sua arte, in maniera sottile, obliqua, decisa, perfetta, era modellata attorno ad un’idea del mondo che è molto vicina a quella della sua città.

No, non vi deve sembrare esagerato: è vero che Lucio Dalla era cittadino del mondo, è vero che era in grado di cantare in altre lingue e dialetti, è vero che se si vuole leggere la Storia della Repubblica dal 1946 ad oggi non basta la grande letteratura, il cinema, le arti visive, bisogna necessariamente ricorrere all’aiuto della canzone d’autore, forma d’arte che ha visto i primi semi essere piantanti nel dopoguerra. E che nel corso degli anni si è evoluta fino a diventare quello che è oggi, una delle forme espressive centrali della nostra cultura e soprattutto alla canzone di Dalla.

Quindi Lucio è soprattutto italiano, le sue canzoni sono parte fondamentale della nostra identità nazionale, sono canzoni che sono riuscite a farci condividere storie e narrazioni, a far diventare centrali e nazionali tematiche importanti, a rendere comuni i nostri patrimoni regionali, a costruire il nostro immaginario collettivo. Ma è Bologna che tiene ancora viva la sua musica, è la gente della città che passa sotto al sua casa in via D’Azeglio e non riesce a non lasciare un pensiero, è la gente che mangia da Vito ed è circondata dalle sue foto. Dalla è la storia e la memoria di Bologna, è il suo perfetto figlio, in grado di essere divertente e divertito, poetico e rivoluzionario, innovatore e attaccato alle sue radici, così come è sempre stata Bologna, così com’è ancora.
E per tre giorni Dalla sarà ancora celebrato in occasione del suo compleanno, con visite guidate, incontri, concerti, con tanta musica e tante chiacchiere, in molti posti della sua Bologna. Perché? Perché ci manca, ed è un vuoto che è quasi impossibile

colmare; perché non possiamo fare a meno della sua musica, delle sue canzoni ed ogni occasione è buona per riascoltarle. E poi perché ci piace l’idea di farlo insieme, non da soli con i nostri smartphone e gli auricolari, ma tutti insieme nelle strade “sonorizzate” dalla sua musica, che per tre giorni risuonerà in tutta Bologna, trasformata in un grande strumento musicale, quello che solo lui sapeva, in realtà, suonare.

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