Nozze gay, si attiva la Prefettura

Sono soltanto di ieri le parole – e la circolare – con cui il ministro Angelino Alfano intende fermare la trascrizione delle nozze gay contratte all’estero nei Comuni che nei mesi scorsi avevano dato il via all’iniziativa. Fra di essi, quello di Bologna, con il sindaco Virginio Merola che ha reagito parlando di una “circolare stupida” e ribadendo: “Io  disobbedisco”. Oggi la Prefettura bolognese – che all’indomani della partenza si era subito opposta alla mossa di Merola – si è già attivata per dare esecuzione all’invito di Alfano.

La Prefettura ha infatti chiesto agli uffici comunali competenti come e dove sono stati trascritti finora i quattro matrimoni same sex contratti all’estero. In possesso di queste informazioni, ora si studierà cosa scrivere nel provvedimento che li annulla. A Palazzo D’Accursio, al protocollo generale, gli impiegati, di fronte ai cronisti che chiedono conferma dell’iniziativa prefettizia si trincerano dietro un fermo silenzio.

Il sindaco Merola, nel frattempo, intervistato da diverse emittenti radiofoniche, conferma la sua linea e si dice pronto a percorrere le vie legali per opporsi alla circolare del Viminale. Merola preme perché il Parlamento almeno legiferi sulle unioni civili, pur ammettendo che questa è una soluzione di ripiego, perché “sono consapevole che questo Parlamento non sarà mai in grado di riconoscere i matrimoni gay”.  Insomma, “piuttosto che le circolari si faccia una legge con i compromessi necessari perché mi rendo conto di quale Parlamento abbiamo e non è sicuramente questo quello che potrà approvare i matrimoni gay alla lu

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