Quell’impassibile genio, Buster Keaton restaurato.

Mercoledì 1° luglio, Isabella Rossellini ha introdotto la proiezione di ‘Casablanca’ in Piazza Maggiore.

Dopo la pubblicazione da parte della Cineteca del cofanetto di Kevin Brownlow, curato da Cecilia Cenciarelli, “Alla ricerca di Buster Keaton” (2009), è stato impossibile guardare e considerare Keaton con gli stessi occhi di prima. Un attore talmente grande da rarefarsi fino a svanire, impassibilmente. Arriva ora il Progetto Keaton che, ad immagine del glorioso Progetto Chaplin, impegna la Cineteca di Bologna e la Cohen Film Collection nel restauro di tutta l’opera dell’attore americano.

E infine stasera, in Piazza Maggiore, se ne vedranno i primi risultati, con una serata che allinea – a partire dalle 21.45 – “Sherlock Jr” (uscito in Italia con il titolo de La palla n. 13, 1924, entrato nella classifica del Time tra i migliori 100 film di sempre) e “One Week” (Una settimana, 1920), con le musiche composte da Timothy Brock, anch’egli già protagonista del Progetto Chaplin, eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale.

Essendo un esordio, saranno gli stessi Tim Lanza della Cohen e Cecilia Cenciarelli, della Fondazione Cineteca, a introdurre al pubblico le caratteristiche del Progetto Keaton. «Il comico più triste», disse di lui nel 1926 lo scrittore Joseph Roth, come lo si legge nella bella raccolta di articoli, brevi saggi e recensioni “L’avventuriera di Montecarlo. Scritti sul cinema 1919-1935” curata da Leonardo Quaresima e mandata in libreria da Adelphi . È il titolo che proprio oggi verrà presentato alle 19 alla libreria Ambasciatori, per il ciclo “Otto libri sotto le stelle”. Scriveva appunto Joseph Roth che “Fra Chaplin e Harold Lloyd vi è il comico più triste: Buster Keaton. Alla fine è lui a riportare la vittoria, ma quanto gli pesa… Non si abbandona mai al giubilo. Non conosce trionfi. Nelle sconfitte si sente quasi a suo agio. Quando vince, non dimentica la relatività della vittoria…».

“One Week” , che Cecilia Cenciarelli presenta come «probabilmente il primo capolavoro di Keaton e uno dei migliori cortometraggi della storia del cinema», ruota intorno alla maldestra, catastrofica ma mai tragica costruzione di una casa fai-da-te. “Sherlock Jr.”, «vertiginoso film-dentro-un-film», segna invece l’inizio del dibattito sul carattere “surrealista” delle pellicole di Buster Keaton. E ce n’è motivo: il proiezionista di un cinema fantastica di diventare un detective; durante una proiezione si addormenta e sogna di essere il grande detective “Sherlock Jr” e risolvere il caso di un furto di una collana di perle.

Nel sogno, Keaton entra anche nello schermo del cinema durante la proiezione, effetto speciale inedito per l’epoca. La pellicola è stata restaurata da L’Immagine Ritrovata a partire da un interpositivo safety proveniente dalla collezione Cohen (che a sua volta l’ha acquisita da Raymond Rohauer, il collezionista-distributore che negli anni ‘50, assieme allo stesso Keaton, aveva cercato di riunire i pezzi dispersi della sua opera), scelto dopo il confronto con 14 altri esemplari. Il che dà ragione della riflessione di Kevin Brownlow (da non perdere la sua Lezione di Cinema, domani alle 11 all’Auditorium Dms, assieme a Jean Douchet), secondo il quale il restauro non può essere solo capacità tecnica, ma è soprattutto cultura: del cinema e delle sue dinamiche, nel senso più ampio e imprevedibile.

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