Juve, a Bologna non si passa

BOLOGNA. A Bologna non si festeggia. Si ferma al Dall’Ara la marcia schiacciasassi della Juventus, che dopo quindici vittorie consecutive s’inceppa davanti a un ottimo Bologna che la costringe a una gara anemica e a uno 0-0 che ne è diretta conseguenza. E non inganni il punteggio, non è un Bologna in barricata a porre resistenza ad oltranza, ma una squadra che se la gioca alla pari con la capolista senza mai andare davvero in difficoltà. Anzi, facendo correre qualche brivido ai tantissimi tifosi bianconeri al Dall’Ara. Che esulta per i primi punti strappati alla Vecchia Signora dopo quattro anni, e per un pareggio che vale oro per morale e qualità della prestazione.

DONADONI PERFETTO. Donadoni prepara la partita perfetta con saggezza ed esperienza. Sulla sinistra va capitan futuro Masina, già che Allegri sceglie Pereyra e il 4-3-1-2 e c’è più spazio per le sue ripartenze offensive, e non lo spauracchio Cuadrado che magari avrebbe indotto a scegliere un più guardingo Morleo. È del resto questa la mossa del tecnico bianconero in avvio di ripresa, per provare a scardinare l’assetto difensivo rossoblù, che però produce pochi affanni al Bologna e allo stesso Masina, che deve invece arrendersi a un infortunio muscolare a 20’ dalla fine. Nel finale è anzi Giaccherini a protestare per un tocco di mano in area di Marchisio, e non a torto, mentre la Juve si butta avanti più con disperazione che convinzione solo negli ultimi cinque minuti. Imbrigliati gli insufficienti Zaza e Morata, neppure Dybala quando entra dà alcun contributo palpabile. L’attaccante juventino più pericoloso è Evra, che firma le occasioni al 9’ e al 30’, ma Mirante resta disoccupato pe tutto il match. L’unico vero brivido è quando all’84’ Mbaye si perde per la prima volta Pogba e gli lascia spazio per il mancino, a lato.

NESSUNA BARRICATA. Anche nei lunghi minuti in cui il Bologna lascia il pallino del gioco alla Juventus, lo fa senza schiacciarsi in area o rassegnarsi all’assedio. In questo Diawara, su cui ci sono non a caso ci sono gli occhi di Marotta, è arma preziosa: quantità e qualità distribuita in dosi generose, e non è certo una novità. Destro si trova negli angusti corridoi del B&B bianconero (Barzagli-Bonucci), da dove in Italia si dice non riesca a passare più nessuno da settimane. Eppure è suo il guizzo per la prima vera occasione, quando al 21’ si libera sulla trequarti costringendo Buffon alla parata, evento che al capitano bianconero non capitava da almeno sei giornate e 654’ di imbattibilità raggiunti oggi. E infatti, a dirla tutta, la respinta non è granché, ma Donsah sparacchia male il tap-in.

PUNTO MERITATO. Col passare del tempo il Bologna non si sfilaccia come accaduto altre volte al Dall’Ara, sembra anzi averne di più della Juve, e cerca di capire se ci sono i margini per un gustoso quanto inaspettato bottino pieno. Il tiro al volo di Giaccherini all’85’ è ulteriore prova che questo punto è pienamente guadagnato sul campo, anche se poi nell’arrembaggio finale della Juve c’è da soffrire. Saputo deve rinviare la prima vittoria live vista dagli spalti del Dall’Ara, ma questa sera il viaggio intercontinentale è valso la pena.

Bologna-Juventus 0-0
Bologna (4-3-3): Mirante – Mbaye, Gastaldello, Maietta, Masina (28’st Constant) – Donsah, Diawara, Taider (37’st Brienza) – Rizzo (20’st Mounier), Destro, Giaccherini. A disp: Da Costa, Stojanovic, Morleo, Oikonomou, Zuniga, Ferrari, Brighi, Pulgar, Floccari. All: Donadoni
Juventus (4-3-1-2): Buffon – Lichsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra – Sturaro, Marchisio, Pogba – Pereyra (1’st Cuadrado) – Zaza (23’st Dybala), Morata. A disp: Neto, Rubinho, Rugani, Lemina, Padoin, Hernanes, Favilli, Romagna. All: Allegri
Arbitro: Irrati di Pistoia
Note: ammoniti Gastaldello, Sturaro, Marchisio. Spettatori 29463

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